pasemplice.it

Sussiste un obbligo da parte del ristoratore di indicare al cliente se gli alimenti somministrati siano freschi o surgelati?

I ristoranti, le trattorie ed in genere gli addetti alla ristorazione per prassi segnalano con un asterisco l'alimento che sia surgelato per differenziarlo da quello fresco.
Tuttavia la normativa sulla tutela alimentare e sull'etichettatura, per quanto strumentale, non reca norme incisive dirette a tutelare il consumatore in merito alla somministrazione di alimenti da parte di chi esercita un'attività commerciale come quella di ristorazione.
Ad ogni modo una forma di tutela è apprestata in sede penale attraverso la previsione della fattispecie di reato in materia di "Frode nell'esercizio del commercio" prevista dall'articolo 515 del Codice penale, di seguito riportato:
"Chiunque, nell'esercizio di un'attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all'acquirente una cosa mobile per un'altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065.
Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103".
Con tale disposizione il legislatore, al fine di prevenire e reprimere gli illeciti alimentari di natura fraudolenta, mira principalmente a tutelare l'onestà del commercio, nonché la certezza e correttezza degli scambi.
Il ristoratore commette tale reato ogni qual volta somministra al cliente un alimento surgelato, pur dichiarando che questo sia fresco e, dunque, diverso da quello offerto e pattuito con il cliente, ponendo in essere, quindi, una sleale esecuzione del contratto.

 Aree tematiche

 Tags